Retail Radar – Recruitment e Turnover nel settore retail. Sfide e Soluzioni secondo noi

Negli ultimi anni, il settore retail ha affrontato sfide sempre più complesse nel trovare e mantenere personale qualificato, in particolare per il ruolo di Sales Assistant. Queste difficoltà sono aggravate da una serie di fattori che rendono il reclutamento e la retention dei talenti una vera e propria impresa.

  1. L’Attrattiva dei Nuovi Mestieri Digitali I giovani talenti sono sempre più attratti dai nuovi mestieri digitali che offrono la libertà di gestire il proprio tempo e le proprie attività. Questi lavori non solo permettono una maggiore flessibilità, ma offrono anche ampie opportunità di esprimere la propria creatività e c’è l’opinione diffusa di poter guadagnare molto con poco impegno. In confronto, il lavoro nel retail viene percepito come meno stimolante, più rigido e meno retribuito. 
  2. La Percezione del Ruolo Esiste una percezione diffusa che il lavoro di assistente di vendita sia troppo umile e poco “cool”. Spesso comporta attività ripetitive e troppo operative, ci si sente l’ultimo anello della catena e si ritiene che il ruolo non sia valorizzato adeguatamente rispetto ad altre professioni. In più si vede la scalata al successo professionale come un percorso troppo lungo e faticoso, manca la gratificazione immediata che ormai siamo abituati a trovare negli altri ambiti della vita.
  3. La Nuova Comunicazione Oggi, gran parte delle interazioni sociali avviene attraverso i social media, dove le relazioni si sviluppano in modo meno diretto e più mediato rispetto al contatto faccia a faccia tipico del lavoro di assistente alla vendita. Questo cambiamento culturale può, a parer nostro, avere un impatto significativo sulla scelta di entrare a far parte di questo mondo. Le nuove generazioni sono abituate a instaurare relazioni online e potrebbero trovarsi a disagio nel dover interagire in modo diretto e immediato con i clienti, un aspetto cruciale del lavoro nel retail. La natura obbligatoria e subordinata di queste interazioni – dove l’assistente deve “servire” il cliente – può risultare particolarmente gravosa. Per molti, il passaggio da una comunicazione mediata, che offre una certa distanza e controllo, a una relazione personale e diretta può essere percepito come un’esperienza scomoda e stressante.
  4. Leadership e Coaching Altra criticità importante è la mancanza di formazione specifica per questi ruoli. Molte aziende non investono abbastanza nel training e nello sviluppo delle competenze degli assistenti di vendita, e formano poco i leader sul come motivare e gestire i loro team. Senza una guida efficace e un supporto adeguato, è difficile per i team di vendita mantenere alti livelli di motivazione e performance. La mancanza di queste competenze nei manager può portare a una gestione inefficace, aumentando ulteriormente il turnover del personale.

Ma quali sono secondo noi le soluzioni per Migliorare l’Engagement e Attrarre Talenti nel mondo del Retail.

Per affrontare efficacemente le sfide del recruitment nel settore retail, è cruciale adottare un approccio strategico e ben strutturato. Ecco da dove bisogna partire:

LA MISSION Il punto cardine è la creazione di una forte identità del brand che serva non solo ai clienti esterni, ma anche a tutti i team interni. Qual è la mission del brand? Perché esiste e cosa lo rende degno di essere rappresentato e acquistato? Una ragione finalizzata al miglioramento della vita, dello status, della società, del mondo, dell’ambiente, una ragione “alta” e coinvolgente. Che ci sia o meno una mission chiara, per i leader delle organizzazioni è tempo di individuarla o di reinventarla e utilizzarla come guida per tutti i dipartimenti, oltre che per i clienti. Una missione ben definita facilita la creazione, la vendita e l’acquisto dei prodotti. Simon Sinek, in un famoso e ormai datato TedEx, ha sottolineato l’importanza di partire dal “perché”.  Noi lo troviamo ancora attualissimo e fortemente efficace.

“People don’t buy what you do, people buy why you do it”.

Qui il link per chi volesse approfondire  https://www.ted.com/talks/simon_sinek_how_great_leaders_inspire_action?utm_source=rn-app-share&utm_medium=social&utm_campaign=tedspread

DIVERTIMENTO  Oltre a una forte identità e a una chiara direzione, le organizzazioni dovrebbero garantire che il lavoro sia divertente e soddisfacente per tutti i dipendenti, a prescindere dal ruolo ricoperto. Per “divertente” intendiamo un lavoro che, in qualche modo, incoraggi la creatività; per “soddisfacente”, assegniamo task che possano essere completate durante l’orario di lavoro e per le quali i dipendenti ricevano un feedback prima di tornare a casa. È fondamentale spiegare chiaramente la finalità di ciascun compito, affinché ogni membro del team si senta parte integrante del progetto aziendale.

FORMAZIONE La formazione è fondamentale e dovrebbe essere focalizzata sullo sviluppo delle competenze per questo ruolo tenendo in forte considerazione le caratteristiche delle nuove generazioni, come lo sviluppo delle competenze relazionali. Ma non solo, la formazione dovrebbe essere focalizzata anche sullo sviluppo delle competenze per il ruolo che il dipendente aspira a ricoprire in futuro, questo creerà un senso di appartenenza più forte perché dimostra che l’azienda investe nel suo futuro e nella sua crescita. Per fare ciò sono necessari incontri periodici durante l’anno tra dipendenti e manager per definire il percorso di crescita di ciascuno. 

GRATIFICAZIONI E GIFT Non si tratta solo di premi e benefit, ma anche di piccoli regali che i dipendenti possano usare con orgoglio nella loro vita quotidiana. Una tote bag limited edition con il logo dell’azienda, un power bank personalizzato per lo smartphone o, perché no, il capo di punta della collezione o la possibilità di scegliere un prodotto ogni collezione. I dipendenti diventerebbero dei Brand Ambassador e questo svilupperà un maggior senso di appartenenza.

LEADER GIUSTI I leader scelti per i team sono la chiave per l’engagement e per la retention dei talenti. Tuttavia, è fondamentale che la guida ideale parta dai vertici dell’organizzazione. I valori aziendali saranno credibili solo se l’azienda stessa ci crede. Non basta che un buon direttore HR li scriva e li diffonda; l’azienda deve applicarli concretamente affinché i dipendenti li seguano e scelgano di prendere parte al progetto. I Leader migliori sono quelli motivati a fare bene non per il risultato economico ed il prestigio, ma sono quelli che credono fortemente nella missione aziendale e la utilizzano per guidare i team, e grazie a questo raggiungeranno e supereranno ogni risultato economico e daranno un prestigio ineguagliabile all’azienda. 

Pensiamo a cosa “ingaggia” oggi la società, tutti seguiamo chi crede in ciò in cui noi crediamo, il mondo è mosso dall’ispirazione e dall’esempio, ci sono milioni di influencer seguiti perché ispirano le persone a voler essere come loro e quelli che hanno più successo sono proprio quelli più autentici e che credono davvero e amano ciò che fanno. Noi crediamo che il meccanismo di talent retention sia fortemente legato alle nuove “regole” della società attuale ed è proprio questo che dovrebbe ispirare tutte le aziende.

💬 Condividi le esperienze e le strategie che hai adottato per attrarre e mantenere talenti nel settore retail. Commenta qui sotto e unisciti alla conversazione!

Retail Toolkit – L’efficienza operativa in store e’ ancora un focus importante per le aziende di retail?

Nel frenetico mondo del commercio al dettaglio, l’efficienza operativa e l’aumento della produttività rappresentano secondo noi le fondamenta su cui si edifica il successo di ogni azienda. 📈 Ma chissà se tutte le aziende di retail ne sono consapevoli fino in fondo o invece con il focus costante sull’omnicanalità, il tema della tecnologia in store, dell’IA non si stia togliendo l’attenzione da quelle attività operative che più incidono sull’andamento dei negozi. La gestione e la lavorazione della merce, il riassortimento tempestivo dei prodotti venduti e i cambi di layout richiedono una pianificazione meticolosa e attenta. Questi processi devono essere periodicamente rivisti e ottimizzati per garantire la massima rapidità ed efficienza, per non compromettere il servizio al cliente, che rimane la nostra priorità assoluta.💡Quindi ben vengano le innovazioni e le nuove tecnologie purché non ci si dimentichi di applicarle e metterle a disposizione del team anche col fine di migliorare i processi in store.  Per la verità noi di B_Labb abbiamo conosciuto pochissime aziende di retail, soprattutto nel settore della moda, che studiano e aggiornano costantemente i loro processi operativi creando degli standard da seguire e dei KPI’s legati all’operatività degli store.

Ma cosa rende queste aziende vincenti e cosa le differenzia dalle altre? Il loro focus costante sullo Store, perché lo considerano, giustamente, il centro del business.

E anche noi condividiamo in pieno questa filosofia. Infatti: 

  1. Store organizzati, curati nell’esposizione, sempre riforniti e con team formati, motivati e attenti al cliente sono la migliore strategia di marketing
  2. E’ in store che troviamo tutte le risposte alle opportunità che i numeri ci segnalano
  3. Ed è proprio lo store l’anello che collega in maniera più diretta l’azienda/il brand al protagonista del nostro settore: IL CLIENTE

🔑Non sottovalutiamo dunque l’importanza della formazione continua e del coaching mirato per i team in negozio! Spesso si pensa erroneamente che le attività “manuali” non necessitino di formazione. In realtà, assicurarsi che ogni store disponga di un’organizzazione impeccabile, processi chiari e una distribuzione equilibrata dei compiti quotidiani è cruciale. La gestione ottimale delle operazioni può trasformare completamente i risultati del negozio, riducendo le vendite perse, minimizzando sprechi di ore e risorse, mantenendo alta la motivazione del personale e offrendo un’esperienza cliente straordinaria. 🛍️✨ Tutto questo equivale ad avere store più redditizi e a migliorare quindi i risultati aziendali. 

E per questo non basta solo l’organizzazione in store, è necessario diffondere la mentalità Store-Centric in tutti i dipartimenti, monitorare e se necessario rivedere il processo operativo fin dalla produzione del prodotto. La domanda da porsi costantemente è “Come possiamo agevolare lo svolgimento di tutte quelle attività di “backstage” che hanno il solo scopo di far arrivare nelle mani del cliente i nostri prodotti?”  Per esempio, com’è imballato il prodotto quando arriva in store; com’è diviso nelle scatole, se per categoria o per collezione. Ogni quanto gli store ricevono il rifornimento, e seguendo quali criteri. Se le dimensioni dei magazzini in negozio sono adeguate alle quantità di merce che gli store dovrebbero avere come riassortimento. Verificare che i gestionali siano aggiornati, agili e intuitivi. 

E la vostra azienda è Store-Centric? L’eccellenza nelle operazioni è tra gli obiettivi che date al vostro Retail Manager?

In basso potete trovare la guida gratuita che B_Labb ha creato per fare un check delle operazioni nella vostra azienda. 

💬 Fateci sapere se la pensate come noi e quali strategie adottate per ottimizzare le operazioni nei vostri store? Avete esperienze o consigli da condividere? Commentate qui sotto e condividete le vostre intuizioni! ⬇️

B_Labb retail consulting. La mia start up 100% retail made.

Un’azienda di consulting 100% retail made. Ma cosa vuol dire? 

Ciao a tutti, innanzitutto mi presento. Sono Barbara Olivieri, retailer fino al midollo, ho lavorato per più di vent’anni in alcune delle migliori aziende di retail e dopo tutto questo tempo sono ancora totalmente innamorata del lavoro che faccio. Dell’adrenalina, le emozioni e le soddisfazioni che questo mondo regala, a noi del settore e soprattutto al cliente, che poi è il centro di tutti i  nostri pensieri. Il Retail è davvero magico per tutti.

B_Labb nasce nella mia testa svariati anni fa, ho sempre voluto creare la mia azienda e intraprendere la strada dell’imprenditoria. Nell’ultimo anno 

per ragioni familiari ho dovuto abbandonare la mia routine lavorativa per vivere tra Italia e Spagna, e poiché restare lontano dal retail non è mai stata un’opzione, ho deciso di dedicarmi alla consulenza. Questo mi ha permesso di restare aggiornata sul settore, di conoscere uno po’ il profilo cliente e soprattutto di pianificare nel dettaglio la strategia aziendale che volevo per B_Labb.

La caratteristica principale è la struttura, infatti abbiamo gli stessi ruoli e gli stessi professionisti di una azienda di retail. Non ci sono consulenti, solo retailer esperti che lavorano o hanno lavorato in grandi aziende del settore.

Sviluppiamo strategie di vendita e di marketing, lavoriamo sul talent development, sulla customer centricity, sull’ottimizzazione dello stock, sulla sostenibilità e sull’innovazione. L’unica differenza è che non abbiamo un prodotto da vendere perché vendiamo il prodotto dei nostri clienti. Perché il nostro contributo è importante? Perché abbiamo una visione esterna pur avendo occhi esperti e chi fa parte di questo mondo sa quanto è importante vedersi da fuori. Una partnership perfetta e un lavoro di squadra  è quello che offriamo alle aziende con cui lavoriamo, parlando la stessa lingua, il Retailiano.

E poi c’è la nostra immagine, il nostro logo, il nostro pittogramma. Tutto è stato studiato proprio come se B_Labb fosse un brand, e devo dire che sono davvero orgogliosa del risultato finale. Ringrazio Mattia e la sua sconfinata creatività e professionalità perché l’inizio di questo viaggio non poteva essere migliore.

E oggi si apre il sipario, 1 marzo 2024, lanciamo il sito web, la nostra pagina di Linkedin e ci rendiamo più visibili. 

Stay tuned!

Barbara